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Recensioni

 

 “ARTE NELL’ESISTERE” di Katia Brugnolo

Colpisce, nella pittura di Gian Luigi Barcarolo, la istintiva capacità di dar vita a forme ed espressioni che scaturiscono da una forte sensibilità artistica, da una pulsante abilità creativa. E’ un’irresistibile impulso interiore quello che spinge l’artista a dar forma alle impressioni, alle sensazioni che desume dalla realtà che lo circonda. La linea, la pennellata, la scelta dei colori e la modellazione di volumi o piani di superficie diventano strumenti di comunicazione, elementi fondamentali del suo linguaggio pittorico volto a cogliere e ad interpretare brani di realtà.   I dipinti di Barcarolo ci raccontano di episodi vissuti in tutta la loro crudezza e sofferenza: i protagonisti di Angoscia , Solitudine, Paura, Raphael II appaiono ripiegati nel loro dolore, scolpiti da pennellate intrise di una luce che scava la materia nei volti, nelle vesti trasandate.

Le mani, presenza simbolica ricorrente per gli artisti, si mostrano ora contratte nel dolore della malattia (Paura), ora volte a racchiudere e a sopportare il peso della sofferenza (Angoscia) , ora tese con tutta la loro forza a compiere violenze (Raphael II). La materia pittorica freme in questi racconti così veri, colti dall’artista con immediatezza, nel preciso istante in cui il dramma investe l’esistenza del protagonista.

E’ una innata perspicacia psicologica , inoltre, quella che trapela dai ritratti, in cui i personaggi, siano essi bambini (Raphael e Attesa) o adulti (Ritratto di Otello De Maria, Ritratto Nadia Ongaro, Ritratto di Antonio Vigo, Il barman) si mostrano caratterizzati con profonda espressività.   I tratti dei loro volti sono modellati dall’incidenza luminosa rifranta dall’olio pastoso, steso con tonalità forti e vibranti, che accentuano il carattere realistico delle composizioni .

Le espressioni colte dall’artista riescono a definire in estrema sintesi gli aspetti salienti del temperamento delle personalità ritratte.  Questo felice connubio tra forma e materia, guida alla realizzazione di interessanti figure di Nudo femminile, dalle quali emerge evidente oltre al ben calibrato studio anatomico, anche la novità tecnica dei dipinti di Barcarolo.

Seguendo l’esempio di maestri antichi di comprovata sapienza tecnica, sul supporto ligneo viene steso uno strato di malta , colla di pesce, calce e polvere di marmo .Una volta che questa preparazione si sia rassodata, si procede ad un primo passaggio di terre naturali mescolate con olii e lattice. A questo punto l’imprimitura potrà essere segnata da uno strumento (pettine) che, con le sue impronte, conferisce e accentua il carattere dinamico della forma, costruita a sua volta con velature sovrapposte di colore ad olio.

Oltre all’originale scelta dei temi, nella pittura in esame si dà spazio a ricerche di ordine tecnico, frutto di esperienze maturate nella lavorazione dei metalli, dell’oro in particolare, durante la collaborazione ad attività di restauro e nel settore fotoceramico.   Da queste esperienze lavorative di alto artigianato scaturisce quella vena decorativistica che impronta opere quali Studio per decorazione, Ovali e quadrati, L’albero, che assommano interessi per simbologie di culture orientali, desumendo invece dall’humus locale quella originale abilità nelle creazioni artigianali.  Un’intento puramente descrittivo sottende alla creazione di nature morte o di studi sul rapporto tra forma e movimento (Danzando), in cui le pennellate frastagliano le superfici e le scompongono in vibranti tasselli luminosi.

Un giudizio severo e obiettivo sulla pittura in fieri dell’artista viene rimesso al verdetto dei tre magistrati ( I tre colori ) ritratti con fine arguzia, nel riconoscimento comunque di un talento genuino.

 

 

 

 

 

 Katia Brugnolo (storico dell’arte)

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